L'attività di screening in Italia
Lo screening consiste nel testare persone sane che non hanno manifestato sintomi riguardo certe malattie. A fianco degli ovvi effetti benefici, lo screening può anche avere alcuni effetti negativi per la popolazione testata. Per questo motivo i responsabili sanitari prima di avviare nuovi programmi di screening devono valutare tutti i benefici ed i rischi potenziali di tale programma.
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I cancri intervallo: una problematica da affrontare con chiarezza e regole certe. La spinosa questione dei cancri che insorgono dopo un esame di screening mammografico negativo – i cosiddetti cancri intervallo – viene per la prima volta riconosciuta apertamente e affrontata dal Ministero della salute. La direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero ha prodotto un documento con cui prende posizione in merito al fenomeno dei cancri di intervallo e, in generale, riguardo ai possibili limiti dello screening mammografico. Scarica il rapporto
Leggi il commento di Marco Zappa, direttore dell’Osservatorio nazionale screening.
Screening: comunicare con tutti Disponibili on line le presentazioni dei relatori dei 4° Seminario su 'La Comunicazione nei Programmi di Screening'
I programmi di screening della regione Toscana. I dati presentati nell’8° Rapporto annuale, relativi all’attività dell’anno 2006, dimostrano come in Toscana i programmi di screening siano entrati a pieno regime, con risultati al di sopra della media nazionale. Ma il crescente numero di casi di tumore impone di concentrarso sulla rimozione dei fattori di rischio modificabili. Scarica il rapporto
I principi relativi allo screening come strumento di prevenzione di malattie non infettive croniche sono stati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1968 e dal Consiglio Europeo nel 1994. Le principali raccomandazioni che devono essere seguite sono:
- Lo screening è solo uno dei metodi per controllare i tumori: quando è possibile, è meglio dare priorità assoluta alla prevenzione primaria dei tumori.
- L’attività di screening dovrebbe essere prevista solo all’interno di programmi organizzati nei quali la qualità è assicurata a tutti i livelli
- I benefici dei programmi di screening vengono raggiunti solo se la copertura della popolazione risulta alta.
- Gli screening organizzati devono ricercare una elevata adesione di soggetti.
- Screening opportunistici non sono normalmente accettabili in quanto potrebbero non raggiungere benefici potenziali e potrebbero causare effetti negativi.
- Nuovi test di screening dei tumori andrebbero valutati in trials randomizzati prima di essere implementati nella routine sanitaria. Ciò che viene scoperto tramite i trials può essere estrapolato alla popolazione generale solo se le condizioni dei trials possono essere riprodotte nella routine del sistema sanitario
- Sistemi centralizzati di dati sono necessari per il funzionamento dei programmi di screening organizzati.
- Gli screening organizzati implicano anche analisi scientifiche dei risultati e una veloce diffusione di questi alla popolazione e ai responsabili dello screening.
Il Ministero della Salute ha pubblicato le Raccomandazioni sugli screening per la prevenzione del cancro della mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon retto”, un documento rivolto sia ai pianificatori regionali e delle aziende sanitarie, sia agli operatori coinvolti nei programmi di screening.
Osservatorio nazionale screening network di centri regionali creato dal coordinamento degli assessori alla Sanità delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano
Sesto Rapporto dell'Osservatorio Nazionale Screening
Screening per il tumore della mammella - Screening per il tumore del collo dell’utero - Screening per il tumore del colon-retto nella regione Piemonte. Capitolo contenuto nella "Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici". Scarica il documento.